La Torre della Zecca è una delle poche testimonianze rimaste della trecentesca cinta muraria di Firenze ed era in origine parte di un edificio più grande, un piccolo forte. Oltre al ruolo difensivo, come testimoniato dal nome, la Torre soddisfaceva altre funzioni. Era infatti il luogo fisico in cui veniva prodotta la ricchezza di Firenze: qui venivano coniate le monete e in particolare il fiorino d’oro, sfruttando la forza dell’Arno.
Risparmiata dalle distruzioni portate avanti per Firenze Capitale, la Torre oggi si erge come un gigante intrappolato nel traffico, ormai isolato da ciò che gli sta intorno.
Ma è davvero così? Salendo sulla sommità della Torre, ci si accorge immediatamente che vi è uno stretto rapporto che la lega alla gemella al di là del fiume, Porta San Niccolò. Vi è quella pescaia, quella “cascatella” che emerge dall’Arno, specie nelle aride estati fiorentine. La pescaia regolava il livello delle acque, garantendo ai numerosi mulini della zona, ai tiratoi, agli opifici dei conciatori e dei tintori e ai macchinari della Zecca un approvvigionamento idrico sufficiente e costante nel tempo.
Dalla terrazza sulla sommità della Torre ripercorreremo la memoria del fiume e della valle d’Arno in alcuni aspetti oggi scomparsi: da questo punto di osservazione privilegiato proveremo a far rivivere attraverso il racconto alcuni aspetti della vita sul fiume, quando il percorso da Pratovecchio a Firenze brulicava di umanità, faccende, avvenimenti, storie.
Firenze dall’alto rientra fra le quindici grandi rassegne e festival dell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze ed è organizzato da LAMA Società Cooperativa – Impresa Sociale, in collaborazione con La Scena Muta e Cooperativa Archeologia, con il brand Enjoy Firenze.
Durata 1 ora
Evento gratuito
A cura di Cooperativa Archeologia con la collaborazione di Associazione MUS:E
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