2 Giu 2021 17:30
Le pandemie a Firenze nei secoli. Dalla “peste nera” del 1348 al Rinascimento

Pestilenze e pandemie sono state, sin dall’antichità, una delle più gravi piaghe che hanno funestato la storia dell’uomo. Con questo itinerario vogliamo raccontare una delle epidemie più terribili che hanno colpito la città di Firenze, tentando un ardito confronto con quanto stiamo affrontando oggi con la pandemia da Covid 19.

È il 1348 e il mondo si ritrova ad affrontare una delle più grandi epidemie documentate, la cosiddetta “Morte Nera”, la peste, il male che dalla culla dell’Asia orientale si diffonde ben presto in occidente, percorrendo le vie carovaniere e la via della seta, arrivando in Sicilia e risalendo il continente. Si calcola che un terzo della popolazione europea perse la vita, tra i 20 e i 25 milioni di persone, e il morbo per molto tempo non venne sconfitto mai del tutto, continuando a ripresentarsi negli anni successivi.

La città di Firenze fu sconvolta, come il resto del mondo, la popolazione fu dimezzata, i rapporti umani vennero stravolti. Persino la struttura materiale della città ne uscì profondamente compromessa: molte abitazioni furono abbandonate, le mura facevano da cintura ad un territorio ormai troppo grande, molte aree vennero trasformate in fosse comuni.  È Boccaccio, all’inizio del Decameron, a fornirci una descrizione attenta di ciò che accadde, del diffondersi della malattia, di come il morbo sconvolse la società dell’epoca e i rapporti tra le persone.

La “peste nera” provocò un mutamento profondo nella società, ma questi sconvolgimenti portarono nei decenni successivi a notevoli innovazioni tecniche e a una ritrovata prosperità economica ed intellettuale: la peste del 1300 segnò di fatto la fine del Medioevo e l’ingresso in una nuova epoca di speranza, da cui prese le mosse il Rinascimento.

Informazioni utili:

Durata circa 2 ore

Prezzo della visita guidata euro 12, bambini dai 6 ai 12 anni euro 8

Auricolari  euro 1,50

A cura di Cooperativa Archeologia

L’ evento è organizzato nel rispetto delle normative in materia di Covid 19

 

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